
Marzo 2025
Performance
Profitto del mese 1,19% Drawdown massimo 8,16% Mesi di attività 41
Pubblicazione
01/04/25
Report completo
Il mese di marzo 2025 si è contraddistinto per un contesto macroeconomico globale particolarmente instabile, caratterizzato da una convergenza di fattori geopolitici, tensioni commerciali e segnali misti provenienti dai principali mercati finanziari internazionali. L’analisi approfondita dei dati economici e finanziari raccolti durante il mese consente di tracciare un quadro articolato, necessario per interpretare i movimenti dei mercati e predisporre una strategia operativa adeguata all’apertura del secondo trimestre dell’anno.
A livello geopolitico, la rielezione del Presidente Donald Trump negli Stati Uniti ha avuto un impatto diretto sull’orientamento dei mercati. L’annuncio dell’introduzione di un nuovo pacchetto tariffario, definito “The Big One” e previsto per il 2 aprile, ha suscitato preoccupazioni diffuse tra gli operatori economici e gli investitori istituzionali. Le conseguenze attese includono una possibile accelerazione dell’inflazione a livello globale e un rallentamento della crescita, con potenziali ricadute su commercio internazionale, catene di approvvigionamento e dinamiche valutarie. In Europa, l’Unione Europea ha intensificato gli sforzi per costruire un mercato unico del risparmio e degli investimenti, nella convinzione che solo attraverso l’integrazione e l’efficientamento dei mercati finanziari interni sia possibile rafforzare l’autonomia strategica del continente. Questo percorso è considerato essenziale per garantire la competitività dell’area euro nel medio-lungo termine e rappresenta un punto cardinale nella pianificazione politica ed economica della Commissione. Dal punto di vista dei mercati finanziari, marzo ha mostrato forti elementi di eterogeneità tra aree geografiche e settori. In Italia, Piazza Affari ha evidenziato una dinamica selettiva: il comparto retail ha registrato un progresso significativo pari al +4,24%, mentre il settore delle materie prime ha mostrato una debolezza strutturale, con un calo dello 0,58%. In ambito obbligazionario, lo spread BTP-Bund si è lievemente ristretto, mentre il rendimento del decennale italiano si è attestato al 3,71%, segnalando una relativa fiducia degli investitori nei confronti del debito sovrano italiano. Le piazze asiatiche, nonostante le incertezze generate dal contesto statunitense, hanno mostrato una moderata resilienza, con chiusure prevalentemente positive, sostenute da dati macroeconomici locali stabili e da una politica monetaria ancora accomodante in diverse economie della regione Pacifico. Sul fronte dei dati macro, l’Italia ha pubblicato l’indice PMI manifatturiero di marzo, accompagnato dal tasso di disoccupazione relativo al mese di febbraio, mentre a livello europeo si è registrata la stima flash dell’inflazione. Negli Stati Uniti, la pubblicazione dell’indice ISM manifatturiero ha confermato un raffreddamento delle aspettative di crescita, riflettendo in parte gli effetti anticipati delle politiche protezionistiche. La volatilità è rimasta su livelli elevati per l’intero mese, condizionata sia dall’incertezza politica sia da una crescente sensibilità del mercato agli annunci delle principali banche centrali. Tale contesto rende necessaria un’analisi dinamica e costantemente aggiornata, basata su un approccio quantitativo e qualitativo integrato, al fine di gestire correttamente il rischio e individuare le opportunità che emergono anche in fase di stress dei mercati. All’interno di questo scenario complesso, le nostre strategie operative hanno mantenuto un approccio disciplinato e coerente, dimostrando la loro solidità anche in un contesto di maggiore pressione sui mercati. Su un totale di cinque conti gestiti, sono state eseguite complessivamente diciannove operazioni, di cui quindici concluse in profitto e soltanto quattro in perdita, a dimostrazione della capacità selettiva e dell’efficacia dei nostri modelli decisionali. Il mese ha registrato un flottante negativo massimo temporaneo pari all’8,16%, gestito con rigore e senza mai compromettere la struttura complessiva del rischio. Il risultato finale è stato un rendimento netto mensile pari all’1,91%, coerente con la media attesa e pienamente in linea con i nostri obiettivi di performance su base annua. Rid Investment, con il consueto rigore analitico e un approccio metodologico fondato sulla precisione statistica e sulla lettura strategica dei flussi di capitale, affronterà l’apertura del mese di aprile con un atteggiamento selettivo, prudente ma orientato all’attivazione di operazioni ad alto valore aggiunto. I nostri algoritmi e modelli proprietari saranno calibrati su una visione adattiva del mercato, tenendo conto delle dinamiche macro, delle indicazioni forward-looking e dell’evoluzione dei principali temi di rischio sistemico. Invitiamo i nostri partner e clienti istituzionali a considerare con attenzione le informazioni qui riportate, e restiamo a disposizione per approfondimenti dedicati e soluzioni operative personalizzate. Il nostro impegno, come sempre, è quello di fornire strumenti concreti e visione strategica per affrontare con consapevolezza e vantaggio competitivo ogni fase di mercato.
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