Dicembre 2023
Performance
Profitto del mese 8,27% Drawdown massimo 11,03% Mesi di attività 26
Pubblicazione
01/01/2024
Report completo
I mercati finanziari hanno registrato un'elevata volatilità, determinata da una convergenza di fattori macroeconomici significativi, tra cui le politiche delle banche centrali, la pubblicazione di dati economici rilevanti, le crescenti tensioni geopolitiche e le persistenti interruzioni delle catene di approvvigionamento globali. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha continuato a mantenere una politica aggressiva per contrastare l’inflazione, che si è mantenuta elevata a causa delle problematiche persistenti nelle catene di approvvigionamento e della robusta domanda dei consumatori. A tal fine, la Fed ha deciso di incrementare i tassi di interesse di ulteriori 25 punti base. Questa decisione ha ulteriormente rafforzato il dollaro statunitense, influenzando i mercati valutari globali. Il dollaro ha mostrato un apprezzamento significativo rispetto alle principali valute, sostenuto dalla politica monetaria restrittiva e dalle prospettive economiche positive negli Stati Uniti. La coppia EUR/USD è stata sottoposta a pressioni al ribasso, poiché la Banca Centrale Europea ha iniziato a segnalare potenziali aumenti dei tassi di interesse, mantenendo però un atteggiamento cauto a causa delle incertezze legate alla ripresa economica nell'Eurozona e alla dinamica inflazionistica. Le tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto tra Russia e Ucraina, hanno ulteriormente complicato lo scenario del mercato valutario, alimentando la domanda di asset rifugio come il dollaro statunitense e causando fluttuazioni significative in coppie come EUR/USD e USD/JPY.
I mercati delle materie prime sono stati fortemente influenzati dalle tensioni geopolitiche, con un impatto particolare sulle materie prime energetiche, come il petrolio greggio e il gas naturale. Il conflitto in corso in Ucraina, uno dei principali snodi di transito per le esportazioni di energia dalla Russia verso l’Europa, ha alimentato preoccupazioni riguardo a potenziali interruzioni nell'approvvigionamento globale. Di conseguenza, i prezzi del petrolio sono rimasti elevati, con il Brent che si è attestato intorno agli 88 dollari al barile, mentre i prezzi del gas naturale hanno registrato un forte aumento a causa delle preoccupazioni legate alla fornitura in Europa. I metalli preziosi hanno mostrato dinamiche contrastanti. L'oro, inizialmente beneficiando del suo status di bene rifugio, ha successivamente subito pressioni a causa del rafforzamento del dollaro statunitense e dell'aumento dei tassi di interesse reali. L'argento, influenzato sia dalla domanda monetaria sia da quella industriale, ha evidenziato una significativa volatilità, alimentata dalle difficoltà nelle catene di approvvigionamento. I mercati azionari hanno mostrato un'elevata volatilità, poiché gli investitori hanno valutato l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse sulla redditività aziendale e sulla crescita economica. L'indice S&P 500 ha registrato oscillazioni marcate, con i settori tecnologici e i titoli di crescita particolarmente colpiti dall'incremento dei costi di finanziamento. I settori come l'energia e i materiali hanno beneficiato dell’aumento dei prezzi delle materie prime, offrendo un certo sostegno agli indici di mercato più ampi. In risposta alle condizioni di mercato, abbiamo adottato un approccio strategico rivedendo le allocazioni patrimoniali in cinque conti di investimento per ottimizzare i rendimenti e gestire efficacemente i rischi. Il conto 1 ha allocato il 40% del capitale al forex (concentrandosi su EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD), il 10% agli indici (tra cui l’S&P 500), il 10% alle materie prime (in particolare oro, argento e petrolio) e il 40% a mercati diversificati. Il conto 2 ha destinato il 10% al forex (EUR/USD e GBP/USD), il 50% agli indici (principalmente S&P 500 e settori tecnologici), il 30% alle materie prime (petrolio e gas naturale) e il 10% ad asset diversificati. Il conto 3 ha distribuito il 30% al forex (EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD), il 30% agli indici (S&P 500 e altri principali indici) e il 40% alle materie prime (oro, argento e petrolio). Il conto 4 ha destinato il 20% al forex (EUR/USD e GBP/USD), il 10% agli indici (principalmente S&P 500 e tecnologia) e il 70% alle materie prime (con una forte esposizione all'energia, oro e argento). Infine, il conto 5 ha ripartito il 30% al forex (EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD), il 30% agli indici e il 40% alle materie prime (oro, argento e petrolio). Le regolazioni strategiche adottate nel dicembre 2023 hanno prodotto un profitto mensile complessivo dell'8,27%. Questo risultato è stato determinato da posizioni forti nelle principali coppie valutarie, da guadagni significativi nelle materie prime energetiche e nei metalli preziosi, nonché da incrementi selettivi nei settori dell’energia e dei materiali. Il presente rapporto evidenzia la nostra competenza nella gestione di investimenti in ambienti macroeconomici complessi e dinamici, sfruttando strategie diversificate per massimizzare i rendimenti e minimizzare i rischi.
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