Febbraio 2024

Performance

Profitto del mese 8,29% Drawdown massimo 29,34% Mesi di attività 28

Pubblicazione

01/03/2024

Report completo

Nel febbraio 2024, i mercati finanziari hanno vissuto una notevole volatilità determinata da una combinazione di fattori macroeconomici, tra cui le politiche delle banche centrali, la pubblicazione di dati economici chiave, le tensioni geopolitiche e le persistenti interruzioni delle catene di approvvigionamento globali. La Federal Reserve statunitense ha mantenuto un atteggiamento aggressivo per contrastare l'inflazione, che è rimasta elevata a causa di problemi persistenti nelle catene di approvvigionamento e della robusta domanda dei consumatori, procedendo con un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 25 punti base. Questa decisione ha ulteriormente rafforzato il dollaro statunitense, influenzando i mercati valutari globali. Il dollaro ha registrato un apprezzamento significativo rispetto alle principali valute, sostenuto dalla politica restrittiva della Fed e da un solido quadro economico negli Stati Uniti. La coppia EUR/USD ha subito una pressione al ribasso mentre la Banca Centrale Europea ha iniziato a segnalare potenziali aumenti dei tassi, pur rimanendo cauta a causa delle incertezze legate alla ripresa economica dell'Eurozona e alla dinamica inflazionistica. Le tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto tra Russia e Ucraina, hanno aggiunto complessità al mercato valutario, aumentando la domanda di asset rifugio come il dollaro statunitense e causando fluttuazioni in coppie come EUR/USD e USD/JPY. Anche i mercati delle materie prime sono stati fortemente influenzati dalle tensioni geopolitiche, in particolare quelli delle materie prime energetiche, come il petrolio greggio e il gas naturale.

Il conflitto in corso in Ucraina, uno dei principali corridoi di transito per le esportazioni energetiche russe verso l'Europa, ha alimentato preoccupazioni riguardo a potenziali interruzioni nelle forniture energetiche globali. Di conseguenza, i prezzi del petrolio sono rimasti elevati, con il Brent che si attestava intorno ai 90 dollari al barile. Anche i prezzi del gas naturale hanno registrato forti aumenti, alimentati da preoccupazioni relative all'offerta in Europa. L'oro ha mostrato una performance mista: inizialmente ha beneficiato del suo status di bene rifugio, ma successivamente è stato penalizzato dal rafforzamento del dollaro statunitense e dall'aumento dei tassi d'interesse reali. L'argento, influenzato sia dalla domanda monetaria che da quella industriale, ha manifestato una volatilità accentuata a causa delle difficoltà nelle catene di approvvigionamento. Il mercato azionario ha evidenziato una volatilità significativa, con gli investitori impegnati a valutare l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse sulla redditività delle imprese e sulla crescita economica. L'indice S&P 500 ha subito oscillazioni marcate, con i settori tecnologici e dei titoli di crescita particolarmente colpiti dall'aumento dei costi di finanziamento. Tuttavia, settori come l'energia e i materiali hanno tratto beneficio dall'incremento dei prezzi delle materie prime, offrendo un certo sostegno agli indici di mercato più ampi. In risposta alle condizioni di mercato, abbiamo implementato aggiustamenti strategici alle allocazioni patrimoniali attraverso cinque conti di investimento, al fine di ottimizzare i rendimenti e gestire efficacemente i rischi. Il conto 1 ha destinato il 40% del capitale al forex, concentrandosi su coppie come EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD; il 10% agli indici, con investimenti nell'S&P 500 e altri principali indici; il 10% alle materie prime, in particolare oro, argento e petrolio greggio; e il 40% ad altri mercati diversificati. Il conto 2 ha allocato il 10% al forex, focalizzandosi su EUR/USD e GBP/USD; il 50% agli indici, con particolare attenzione all'S&P 500 e agli indici tecnologici; il 30% alle materie prime, con una forte esposizione al petrolio greggio e al gas naturale; e il 10% ad asset diversificati. Il conto 3 ha dedicato il 30% al forex, con focus su EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD; il 30% agli indici, investendo nell'S&P 500 e in altri indici principali; e il 40% alle materie prime, principalmente oro, argento e petrolio greggio. Il conto 4 ha visto un'allocazione del 20% al forex, concentrandosi su EUR/USD e GBP/USD; il 10% agli indici, prevalentemente nell'S&P 500 e negli indici tecnologici; e il 70% alle materie prime, con una significativa esposizione a energia, oro e argento. Infine, il conto 5 ha allocato il 30% al forex, focalizzandosi su EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD; il 30% agli indici, principalmente nell'S&P 500 e in altri indici principali; e il 40% alle materie prime, con particolare attenzione a oro, argento e petrolio greggio. Le nostre regolazioni strategiche hanno prodotto un profitto mensile complessivo dell'8,29%, trainato da solide posizioni nelle principali coppie valutarie, notevoli guadagni nelle materie prime energetiche e nei metalli preziosi, e guadagni selettivi nei settori energia e materiali, nonostante la volatilità complessiva del mercato. Questo rapporto evidenzia la nostra capacità di gestire investimenti in ambienti macroeconomici complessi e dinamici, sfruttando strategie diversificate per conseguire rendimenti ottimali e mitigare efficacemente i rischi.

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