Giugno 2022
Performance
Profitto del mese 2,09% Drawdown massimo 16,88% Mesi di attività 8
Pubblicazione
01/07/2022
Report completo
La Federal Reserve statunitense ha continuato la sua strategia aggressiva per contrastare un’inflazione ostinatamente elevata, attribuibile a problematiche nella supply chain e a una domanda interna vigorosa. L’aumento dei tassi di interesse di 25 punti base ha ulteriormente rafforzato il dollaro statunitense, che ha registrato un apprezzamento significativo rispetto alle principali valute globali. Il cambio EUR/USD ha subito pressioni ribassiste, penalizzato dall’approccio cauto della Banca Centrale Europea, la quale, pur segnalando possibili rialzi dei tassi, si è trovata a gestire le incertezze legate alla ripresa economica nell’Eurozona e alle sfide inflazionistiche.
Il mercato valutario ha riflesso l’incertezza globale, con le tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto tra Russia e Ucraina, che hanno alimentato la domanda di beni rifugio come il dollaro USA. Questi fattori hanno contribuito a fluttuazioni significative in coppie valutarie chiave, come EUR/USD e USD/JPY. I mercati delle materie prime sono stati fortemente influenzati da tali dinamiche, soprattutto nel settore energetico. Il petrolio greggio ha registrato guadagni consistenti, con il Brent scambiato intorno agli 85 dollari al barile, sostenuto da preoccupazioni per potenziali interruzioni nelle forniture causate dal conflitto in Ucraina. Parallelamente, i prezzi del gas naturale sono aumentati in Europa, riflettendo le difficoltà di approvvigionamento. Sul fronte dei metalli preziosi, l’oro ha avuto una performance mista: inizialmente sostenuto come bene rifugio, ha successivamente perso slancio a causa del rafforzamento del dollaro e dell’aumento dei tassi di interesse reali. Anche l’argento ha mostrato una notevole volatilità, influenzato sia dalla domanda industriale che dalle problematiche della supply chain. Nel mercato azionario, gli investitori hanno affrontato oscillazioni significative. L’indice S&P 500 ha registrato forti fluttuazioni, con i settori tecnologico e growth particolarmente colpiti dai costi di finanziamento in aumento. Tuttavia, comparti come energia e materiali hanno beneficiato dell'incremento dei prezzi delle materie prime, fornendo un sostegno parziale agli indici principali. In questo contesto di mercato, le nostre strategie di investimento sono state orientate verso un’allocazione dinamica degli asset nei cinque conti di investimento. Abbiamo privilegiato il forex, con focus su coppie valutarie chiave come EUR/USD, GBP/USD e AUD/CAD, mentre nei mercati delle materie prime ci siamo concentrati su petrolio, oro e argento. Gli investimenti negli indici azionari sono stati attentamente calibrati, con un’enfasi su settori resilienti e opportunità di rendimento. Questa gestione strategica ci ha permesso di ottenere un profitto mensile del 2,09%, guidato da solide posizioni nei principali cambi valutari, guadagni rilevanti nelle materie prime energetiche e nei metalli preziosi, e da una selezione oculata nei settori dell’energia e dei materiali.
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